Scheda di Fei

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    Scheda di Feisar Morningsun


    Nome:Feisar
    Cognome:Morningsun
    Età: 16 Umani
    Sesso: Maschile
    Regno: Luce
    Razza:Elfo
    Classe:Guardiano del Tramonto Rosso
    Rango: 1° Rango
    Poteri:
    Bacio di Rasil: Posando le proprie labbra su quelle di qualcun altro Feisar può donare la propria energia vitale per recuperare quella di qualcun altro.

    Danza della spada: Studiata inizialmente come passo di danza del clan Tramonto rosso. Questa combinazione letale di spada e scudo intrappola il nemico senza mai concedergli equilibrio. Ovviamente con una sufficiente abilità è più che possibile uscire da questo tranello. Combinazione di 4 colpi in successione rispettivamente: Parata, spinta,finta e colpo di grazia.

    Sesto senso: Abbandonando la concezione dei propri normali sensi, quelli di Feisar si acuiscono al punto da percepire il suono del pianeta. Questo gli permette una maggiore sensibilità e percezione su ciò che gli sta attorno. Il raggio di questa abilità è limitato alla normale capacità di percezione con l'unica differenza che tutto viene enfatizzato. Un sospiro sarà come una parola ad alta voce. Un lieve rimasuglio di aroma sarà un forte odore e via dicendo.

    Energia: 50
    Arma:
    Spada Tramonto Rosso: Una spada ben bilanciata della lunghezza di 110 centimetri. Doppiofilo con un fornimento raffinato e ben decorato, porta il simbolo del Clan Tramonto Rosso, una famiglia ormai andata perduta di cui Feisar ha acquisito la reliquia come premio per una missione.

    Scudo della sentinella: Uno scudo ad acquilone che Fei porta sempre sul braccio. Non ha granchè particolarità se non quella di essere chiaramente di pregevole fattura. Gli fu donato dal proprio maestro quando concluse l'addestramento.

    Penitenza: Una spada corta spezzata. Lunga quarantacinque centimetri. Totalmente scheggiata e senza filo. Feisar la conserva perchè gli ricorda che l'umiltà è la chiave per la vita di ogni giorno. Infatti quella spada fu spezzata dal maestro Buruclef durante un duello d'addestramento.

    Descrizione Carattere:

    Calmo e pacato, pensa sempre prima di agire a meno che la situazione richieda diversamente. Fedele al proprio credo di carità e lealtà difficilmente si approfitterà di qualche situazione sfavorevole a qualcun altro. A volte pare un po' insicuro forse per il numero sempre frequente di domande che pone.

    Biografia:

    Non molto distante da Solaria vi è, o meglio vi era un piccolo insediamento. Gli abitanti di questo villaggio erano da sempre fedeli a Rasil, la madre di ogni fiore e di ogni soffio di vento. Perlopiù abitato da elfi sorgeva ai piedi di una cascata benedetta. Circondato interamente dagli alberi. Sin da piccoli i giovani elfi venivano addestrati al combattimento e alla religione. Il maestro Buruclef, capo delle sentinelle si occupava personalmente di iniziare i più prodighi all'arte della lotta. Io ero fra di essi. Mio padre e mia madre avevano scelto per me la carriera del chierico, ma sin dall'inizio Il maestro aveva detto loro che ero sprecato, dato che ero un buon fedele ma un miglior guerriero. Forse non così buono come pensavo. Un giorno ci dissero che alcuni di noi sarebbero stati scelti per ispezionare alcune rovine. Noi giovani eravamo eccitati e intimoriti allo stesso tempo per una notizia del genere. Io in particolare mi presentai all'appello per primo. Ma quando il maestro mi disse che ancora non ero pronto andai su tutte le furie. Ero un guerriero più bravo di tanti che aveva scelto e preso da invidia e rabbia sfida il Maestro a duello, con parole arroganti e offese. Il quale mi combattè al meglio delle proprie forze, tanto che a fatica seguivo i suoi movimenti. Quando quasi allo stremo caddi in ginocchio sotto l'ennesimo dei suoi colpi, lessi nei suoi occhi l'intento di lasciarmi un ricordo di quell'esperienza, paralizzato dalla paura, una paura mai provata prima, non feci altro che porre la mia stupida arma fra la sua e il mio volto. Addirittura lui rimase sorpreso dalla cosa. Ho le sue parole incise nella mente come fosse ieri. Mi disse: "Volevo lasciarti un segno indelebile, qualcosa che alla sola vista avrebbe potuto presentare la tua arroganza. Invece sei fortunato, se la reinfoderi quella spada spezzata non la vedrà nessuno. Forse meriti un altra possibilità. Sei nella squadra, ma procurati un arma ora che non ce l'hai più."

    Io ricordo bene che rimasi a terra ancora diversi minuti. Il dolore al polso era lancinante e tuttavia non volevo farlo vedere. Avevo altro a cui dover pensare ora, dovevo procurarmi una spada e in fretta.

    Corsi dalla guardia Liulai, Una giovane elfa che era sempre buona con noi ragazzini. All'epoca avevo quattordici anni umani. Mi diede la sua arma e mi augurò buona fortuna.

    Quello che nessuno poteva sapere era che dietro la cascata, vi era una caverna così profonda che l'aria era irrespirabile. Il maestro assegnò a me e ad altri due il ruolo di retroguardia e dopo un paio d'ore di calma piatta ci ordinò di esaminare uno studio. Ivi trovai il mio bene più prezioso, il diario di Skyslash del clan tramonto rosso.

    Ore ed ore di niente, le rovine erano vuote ed eccetto alcune testimonianze di battaglie più o meno recenti, non c'era nulla dentro a quella grotta. Poi il capitano ordinò frettolosamente di tornare al villaggio.

    Tempo dopo riemersimo dalla cascata, solo per scoprire l'amara realtà...

    I nemici che andavamo cercando ci hanno aggirato e il villaggio era ridotto a un ammasso di fiamme e banchetti macabri.

    Creature di indescrivibile orrore erano tutte sparse per il villaggio e Rasil mi perdoni, quella volta cedetti alla rabbia e all'odio più profondo. La sola vista del cadavere di Liulai, colei che mi aveva ceduto la propria arma, bastò a farmi perdere la ragione.

    Combattemmo tutti con estrema fierezza e portando nelle nostre mani la morte per quegli orrori.

    La battaglia era finita eppure il mio cuore era colmo di odio e furia. La mia casa era in fiamme come tutto il resto del villaggio. Noi pochi superstiti seppellimmo i cadaveri e spensimo i braceri.

    Eravamo rimasti in meno di venti. Potevo notare nei loro occhi timore, sia verso il villaggio ditrutto che verso di noi, che eravamo andati alla ricerca nelle rovine. Quasi volessero accusarci di non esserci stati al momento del bisogno.

    Decisi di partire. Avrei raggiunto Solaria.

    Nel diario che trovai era indicata tutta la storia del clan tramonto rosso e anche dove Skyslash seppellì la propria arma. La recuperai e partii per la città.

    Nel diario vi erano i precetti del Clan. Un antichissima famiglia di difensori delle foreste che in tempi antichi avevano fondato il villaggio dove vivevo per fare la guardia alla cascata, poichè in tempi antichi i nemici erano stati respinti proprio al suo interno. Skyslash, proprietario di quel diario era un caposquadra. Pare che fosse una via di mezzo fra un chierico e un guerriero e che anche lui come me fosse più portato alla lotta che non alla preghiera. Vi era scritto anche che raggiunta una certa affinità col proprio spirito si sarebbe potuta trasferire la propria energia vitale a un altra creatura, proprio come fanno le piante. Sebbene fosse una famiglia ormai morta, trovai la chiave per andare avanti nella mia vita col credo del Tramonto Rosso.

    Sono passati due anni da allora. Le uniche due cose che porto sempre con me sono la spada spezzata in un fodero di spada normale e il diario del Tramonto Rosso. Ho trovato la tranquillità.

    Edited by Reverse Junk - 19/8/2010, 14:09
     
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